Firenze, 12 mag. - (Adnkronos) - “Il nuovo governo nazionale avrà il compito non semplice di rimettere in carreggiata il paese ed infondere nuovo dinamismo, perché il vero problema è che siamo fermi: in Italia come in Toscana, dove in alcuni settori andiamo meglio ma in altri peggio. Certo dobbiamo affrontare questa nuova fase con grande determinazione e non viverla da soli spettatori”. E’ un invito a rimboccarsi tutte le maniche e a rasserenare il clima che ha vissuto il paese in questi mesi, il solo modo “per cogliere risultati importanti”, quello che il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha rivolto oggi ai delegati della Uil, intervendo all’ottavo congresso regionale del sindacato in corso all’hotel Albani di Firenze.
“E’ chiaro che dobbiamo rivendicare, ma serve anche collaborazione e gioco di squadra” spiega il presidente della Toscana, sottolineando la sintonia che in questi anni c’è stata con la Uil regionale sulla ricerca di un nuovo dinamismo e di una politica di coesione sociale. Alle sue spalle un grande cartellone ricorda le sfide per il futuro, al centro del dibattito di tutta la mattinata: “valorizzare il lavoro e difendere la solidarietà”.
L’altro grave problema è la stagnazione: in Europa l’economia italiana dovrebbe crescere dell’1,3%, siamo penultimi seguiti solo dallo 0,9% del Portogallo. “Al nuovo governo - precisa Martini - chiederemo quell’aiuto che in cinque anni il governo Berlusconi non ci ha mai dato. Le sfide ci sono tutte: il lavoro, la battaglia contro la precarizzazione che non significa no alla flessibilità, le politiche sociali, gli anziani, il rilancio della demografia, i giovani e le donne, ma anche i trasporti pubblici locali o la lotta all’erosione costiera. Limitarci a rivendicare sarebbe però sbagliato. Dobbiamo invece fare la nostra parte per contenere la spesa pubblica ed incentivare gli investimenti”. (segue)