(Adnkronos) - Uno studio effettuato a Venezia –Mestre presso le Malattie Infettive, ha dimostrato che la prostituzione europea rumena, ucraina, moldava è divenuta maggioritaria, di conseguenza si è ridotta quella nigeriana e brasiliana. Le prostitute HIV positive sono il 5,4%, quelle portatrici del virus B dell’ epatite 28,6% , il virus C dell’ epatite è nel 5,9%, ben l’ 11,1% aveva contratto la sifilide ed il 36,6% era affetto da virus dei condilomi (HPV) che generano anche il cancro del collo dell’ utero e condilomi nell’ uomo” .
“L’ infezione genitale – aggiunge Raise - giunge quindi sino ad 1 su 2 prostitute anche con più infezioni presenti contemporaneamente e questo significa non solo che vi è la trasmissione al cliente se non usa il preservativo ma che le prostitute non usano in modo continuativo lo stesso preservativo e non obbligano il cliente ad usarlo. Ma come mai molti giovani acquisiscono l’ infezione? Non è solo un problema di cultura e di essere quindi informati ma è anche un problema di costi, oggi un preservativo acquistato dall’ Anlaids e distribuito gratuitamente, costa all’ Anlaids 0,090 centesimi pari a 180 lire mentre nelle farmacie costa più di un euro ( 2000 lire) . Poiché spesso in un rapporto si può avere necessità di più preservativi è chiaro che i giovani devono avere la possibilità di proteggere se stessi attraverso una politica dei prezzi accessibile e quindi vi deve essere un intervento locale o nazionale attraverso la quale si induca una riduzione dei prezzi tali da renderli accessibili ai più o addirittura gratuiti poiché le spese che il sistema sanitario si assume successivamente per la cura delle infezioni sono dell’ ordine di decine di migliaia di euro all’ anno’’.(segue)