(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Infatti "nelle situazioni di emergenza, e si parla del 60% dei pazienti della struttura, si dovrebbe effettuare il mezzo di contrasto, ma questo non è possibile perché i malati non possono raggiungere il macchinario dal momento che le barelle non entrano nell’ascensore; a questo si deve aggiungere la carenza di personale tecnico e medico radiologo, oltre che di infermieri".
Con "soli 3 tecnici di radiologia, un medico radiologo, un infermiere ed un anestesista -prosegue Dominici- si potrebbero intanto coprire quelle esigenze dell’assistito che vanno dal Dentalscan alle articolazioni. Questo significherebbe recuperare economicamente, seppur in forma minima, l’investimento sopportato, ovvero strappare l’utenza dalle fauci del mercato costituito dagli studi privati". Impensabile, secondo Dominici, "poter spostare l’intera apparecchiatura in siti più idonei visti i costi eccessivi previsti per lo smontaggio, il trasporto e il rimontaggio".
Di tutto questo, conclude Dominici, "abbiamo già discusso insieme con le altre organizzazioni sindacali e la nuova direzione aziendale chiedendo che venga effettuato ogni sforzo, in concerto con le parti sociali, per consentire che quel servizio possa decollare. La Uil Fpl di Roma, infine, chiede alle istituzioni di valutare eventuali responsabilità che se individuate dovranno essere denunciate e perseguite e ci appelliamo ad esse -conclude Dominici- affinché si consenta di aprire quel servizio garantendo la possibilità di assunzione di tutto il personale necessario".