FECONDAZIONE: SIRCHIA, FIGLIO DA MARITO IN COMA? TECNICAMENTE POSSIBILE
FECONDAZIONE: SIRCHIA, FIGLIO DA MARITO IN COMA? TECNICAMENTE POSSIBILE
PENSO SIA IN LINEA CON LEGGE 40, MA C'E' UN PROBLEMA DI OPPORTUNITA'

Roma, 16 feb. (Adnkronos Salute) - Ricorrere alla fecondazione assistita per avere un figlio dal marito in coma? "Penso che teoricamente sia possibile, e in linea con la legge 40. Ma certo occorrono testimonianze sulla volontà del marito. E c'è un problema di opportunità". Così l'ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, commenta all'ADNKRONOS SALUTE la vicenda della donna di Vigevano che si è rivolta al Centro di Crioconservazione dei gameti maschili dell'azienda ospedaliera di Padova, affinché venga prelevato liquido seminale al marito, in coma per un gravissimo tumore al cervello, per poter avere un figlio grazie alla fecondazione assistita.

"Non dovrebbe essere una cosa impossibile, visto che si tratta del marito e che lui è ancora vivo - riflette Sirchia - Certo, credo che bisognerà produrre dei testimoni in grado di confermare la volontà di lui", un po' come è successo per Eluana Englaro. "Ma resta un problema di opportunità - aggiunge - quello di far nascere un bimbo sapendo che suo padre non ci sarà mai. Certo non è il primo caso di bambini cresciuti senza papà", prosegue l'ex ministro. Ma il figlio della donna di Vigevano sarebbe concepito solo grazie alla provetta con uno dei due genitori in coma. "Insomma - conclude Sirchia - c'è da chiedersi se quello di avere un figlio dal marito ormai condannato, non sia più che altro un desiderio della madre".

(Mal/Adnkronos Salute)