"La paziente ora è in terapia intensiva, sta bene, e dovrebbe essere dimessa in circa una settimana. La crescita di una seconda tiroide e' una condizione non eccezionale, ma neanche molto frequente - spiega Procacciante - Accade una volta ogni 8 mila pazienti con patologie della tiroide. In genere nell'embrione la tiroide è posizionata sotto il mento, ma trasmigra al posto giusto nel corso della gravidanza. Nella discesa però le cellule possono finire sotto la lingua, o addirittura sopra il cuore, come è accaduto alla paziente", formando una seconda tiroide. Il problema è scoprirlo: la donna era sotto controllo per una familiarità di problemi tiroidei. E proprio "gli esami di controllo, fra cui una scintigrafia, ci hanno mostrato una massa che si è rivelata essere una tiroide perfettamente funzionante di 2-3 cm, che però via via è cresciuta, arrivando alle dimensioni di un'arancia e comprimendo i vasi sanguigni".
Un aspetto che ha reso particolarmente delicato l'intervento. "C'era il rischio di emorragie, così la paziente si è sottoposta a una serie di prelievi di sangue, che avrebbe potuto usare in caso di bisogno. Ma non sono serviti. Alcune Tac ci hanno permesso di osservare e ricostruire il percorso di vene e arterie", per capire come muoversi. L'intervento, che ha comportato una sternotomia ed è stato eseguito insieme all'equipe di Chirurgia toracica, e' durato circa cinque ore, "ed è perfettamente riuscito. Ora la paziente dovra' prendere una pillola al giorno di ormone tiroideo per la terapia sostitutiva - conclude Procacciante - ma per il resto farà una vita normale".