Roma, 17 mar. (Adnkronos) - Non ci sono solo amori sfortunati o immaginari nella vita di Giacomo Leopardi: c'e' anche una dama stregata dal suo fascino intellettuale, dal poeta non ricambiata ma evitata, quando si rese conto dei suoi sentimenti versi di lui. Una dama, conosciuta nel 1827 durante il primo soggiorno a Firenze, che per comprendere meglio il difficile carattere dell'uomo che stimava oltremodo decise di recarsi a Recanati in cerca di risposte. Si chiamava Carlotta Lenzoni de' Medici, nome noto ai biografi di Leopardi, ma il cui interessamento verso l'autore delle ''Operette morali'' viene illuminato dalla scoperte di sei lettere inedite pubblicate sul nuovo numero del periodico ''La rassegna della letteratura italiana''.
Rinvenute nella Biblioteca Nazionale di Napoli dalla ricercatrice Elisabetta Benucci, le missive della Lenzoni de' Medici sono indirizzate ad Antonio Ranieri, l'intimo amico di Leopardi, e scritte in un periodo che va dal 1833 al '37, gli anni del suo ritiro napoletano. Il primo documento mostra l'ansia di Carlotta per l'imminente viaggio verso Napoli dei due amici e il timore di non poter salutare il poeta per l'ultima volta: ''Salutate Leopardi, e diteli che non lo perdonero', se parte, senza che lo riveda''.
In una lettera successiva la Lenzoni si mostrava contenta delle notizie che giungevano da amici comuni, secondo le quali la permanenza in una diversa citta' aveva giovato alla salute del Leopardi e ringraziava Ranieri dell'affetto incondizionato che riservava all'amico: ''Sono anche contenta che il soggiorno a Napoli vadia ad esservi piu' piacevole, vorrei che fosse lo stesso per Leopardi (...) Mi sembra quasi un destino che i grandi ingegni debbino essere nocivi a se stessi per causa di stravaganza a rapporto alla salute? Io vi lodo sempre di piu' per la costante amicizia che li dimostrate, fateli i miei saluti, e dateli le mie nuove le quali per riguardo alla salute ad onta del pessimo tempo che abbiamo sono ottime''. (segue)