Milano, 7 mag. (Adnkronos) - Roberto Jonghi Lavarini sembra non aver alcuna intenzione di dimettersi da Presidente di zona. Dopo aver celebrato a Milano un matrimonio con tanto di 'saluto fascista' e lettura di alcuni scritti di Benito Mussolini, il consigliere comunale di An sembra non voler accettare l'invito del partito ed anzi replica seccamente: ''Non credo di poter venire sospeso -commenta- solamente per aver letto, nel pieno rispetto della legge, due frasi di colui che nel '92 e' stato giustamente definito da Fini come il piu' grande statista del nostro secolo''.
Dopo il matromonio con 'saluto romano', Jonghi Lavarini afferma di aver ricevuto ''decine di attestazioni di stima e di solidarieta' da parte di amici e gente comune e, cosa incredibile, ben due coppie di sconosciuti mi hanno chiesto di sposarli''.
Jonghi Lavarini rifiuta poi l'etichetta di 'fascista': ''Ma come faccio ad esserlo -replica- se ho solo 25 anni? Mi ritengo un modernissimo uomo di destra, un futurista'' precisa anche se poi confessa che: ''sono spaziotemporalmente fascista nel senso che, in quel periodo ed in quelle circostanze lo sarei sicuramente stato come sarei zarista nella rivoluzione russa, sudista nella guerra di secessione, vandeano nella rivoluzione francese, crociato contro i mori, di Sparta contro Atene''.
Per il momento pero', Jonghi Lavarini si limita a paragonarsi alla cioccolata nera fondente, ai carrarmatini neri del Risiko ed al Sangiovese di Romagna, tassativamente 'nero'.